Dal carcere a Hollywood, passando per la Chiesa
“Molta gente ha una crisi, va in carcere e trova Dio, e quando non ne ha più bisogno si dimentica di Lui. Io passo invece gran parte della mia giornata rendendo grazie a Dio per tutte le benedizioni che mi ha concesso”.
Mark nasce il 5 giugno 1971 nel quartiere Dorchester di Boston, ultimo di nove figli, da un tassista di origini svedesi e franco-canadesi reduce della guerra di Corea, e da un'infermiera di origini irlandesi ed inglesi; i suoi genitori hanno poi divorziato quando aveva 11 anni.
Wahlberg vive un'infanzia difficile e la sua adolescenza sarà caratterizzata da piccoli crimini e uso di droghe. A quattordici anni mette in piedi una banda e a sedici spacca la testa al vietnamita Thanh Lam, forse a scopo di furto e, sempre nello stesso giorno e con lo stesso bastone, cava un occhio a Hoa Trinh. Erano solo «Vietnam fucking shit» per il giovane razzista cocainomane. Seguirono venticinque arresti della Boston Police e una condanna a dieci anni per tentato omicidio, ridotti a due, quindi a quarantacinque giorni da scontare nel correzionale della Deer Island House.
Il ragazzo si era meritato una reputazione di testa calda e irrecuperabile, invischiato in storie di gang di quelle dalle quali è difficile uscire. Ma ci è riuscito grazie al rapporto con il suo parroco, attraverso cui ha recuperato la fede e si è ricostruito una vita.
Ma quando viene fuori il suo passato di teppista e viene accusato di essere razzista e omofobo, il mondo della musica gli volge le spalle, per cui decide di dedicarsi alla recitazione. Dopo particine in tivù e film mediocri, la grande occasione arriva con David O. Russell, che nel 1999 lo vuole accanto a George Clooney nel film Three Kings, ambientato dopo la fine della Guerra del Golfo. E dato che le amicizie contano, il bel George immette Mark nel giro giusto, caldeggiandolo per La tempesta perfetta (2000) di Wolfgang Petersen. Ma il miglior ruolo della carriera, dopo Boogie Nights, sarà ne Il pianeta delle scimmie (2001) di Tim Burton. I primi riconoscimenti ufficiali arrivano grazie a Martin Scorsese, nel cui spettacolare poliziesco The Departed (2006), l'attore trentacinquenne interpreta un sergente duro e antipatico, guadagnandosi una nomination ai Golden Globes, accanto a calibri come Di Caprio e Nicholson. Coi soldi, arriva anche il matrimonio con la modella Rhea Durham e quattro figli, cresciuti a pane e cattolicesimo, perché con il successo Mark non dimentica la fede che lo ha redento e sfoggia rosari grossi come catene da rapper:
Per l’attore, la fede è “consolazione, senso, tutto”, e per questo riconosce di essersi pentito di aver ferito molte persone nella sua vita, “alle quali ho chiesto spesso di perdonarmi”. Dichiara anche di voler aiutare i giovani “perché non percorrano la strada che ho percorso io durante la mia giovinezza” attraverso la sua fondazione, The Mark Wahlberg Youth Foundation.