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martedì 4 settembre 2018

La storia di Eduardo Verástegui

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 “Mi sono reso conto che ero vuoto”. Ad affermarlo è Eduardo Verástegui, un famoso attore messicano e produttore di Hollywood che ha avuto una forte conversione al cattolicesimo e ha per questo deciso di dedicarsi solo a film che “tocchino il cuore del pubblico ed elevino l’intelletto”.
“Sono cresciuto in un ambiente in cui pensavo che il vero uomo fosse il dongiovanni, il latin lover, lo sciupafemmine, il playboy, il casanova, il seduttore. (…) Credi che per poter essere felice devi diventare quell'uomo, e fin da adolescente ho pensato che se non diventavo un dongiovanni sarei stato un perdente (…) Per molti anni sono stato infedele, ho fatto del male, ho ingannato, ho fatto cose delle quali mi pento. Se dobbiamo tener conto della regola d'oro, 'Tratta gli altri come vorresti essere trattato', non l'ho certo rispettata. (…) Ignoranza, immaturità, chiamatela come volete”.
“Quando ho compiuto 28 anni, la mia professoressa di inglese si è resa conto di questo stile di vita”. Era una donna intelligente, poco più grande di lui, di appena 33 anni, psicologa – ma questo lui ancora non lo sapeva –, che vedendolo un po' “disorientato” gli ha chiesto se in futuro voleva sposarsi e avere delle figlie. L'attore ha risposto di sì, e lei gli ha chiesto di fare una lista delle caratteristiche che avrebbe voluto avesse il marito di una sua eventuale figlia.


Verástegui ha scritto una lista che dipingeva un uomo ideale, e quando la donna gli ha chiesto se lui era un uomo del genere ha dovuto riconoscere che non lo era affatto. La professoressa gli ha chiesto: “Perché tu vuoi un uomo di questo tipo per tua figlia quando non sei quest'uomo per la figlia di qualcun altro?”
“Allora ho promesso a Dio che avrei trattato ogni donna come mi piacerebbe che trattassero la mia futura figlia, mia madre o le mie tre sorelle”, ha dichiarato.
“Grazie a queste conversazioni, ho capito che il sesso è sacro, che è un dono di Dio. Bisogna curarlo, bisogna preservarlo per condividerlo con la donna più importante, nel mio caso sarà la madre dei miei figli. Quando? Il giorno in cui mi sposerò”.
“Sarò fedele a questa persona che ancora non conosco, la madre dei miei figli, alla quale voglio donare la mia vita, e farò una promessa di castità, una disciplina di astinenza, una disciplina di controllare le passioni”, si è detto. Questa disciplina, come ha detto chiaramente al giornalista, non include la masturbazione.
La via che ha scelto non è impossibile. “Ho quarant'anni e mi sento meglio che mai”, ha affermato Verástegui.
“Necessità fisica è respirare perché se non respiri muori, mangiare perché se non mangi muori. Non ho mai sentito di qualcuno che sia morto per astinenza. Si ha un desiderio, un desiderio molto forte, che si può controllare. Non siamo animali (…) Le passioni sono positive, ma le passioni ordinate. Le passioni ordinate obbediscono alla ragione, e la ragione obbedisce a un potere superiore. Fondamentalmente è una disciplina per poter custodire ciò che è sacro e poterlo condividere un domani con la madre dei miei figli, e il giorno in cui la conoscerò, attraverso Dio, dirle 'Ti sono stato fedele da tanti anni anche senza averti conosciuto'. E questo dà una struttura molto forte al mio futuro matrimonio. Mi sto preparando per lei, per essere un buon marito, per essere un buon padre, se questa è la mia vocazione”.
L'attore ha concluso con un pensiero di Aristotele, “un grande filosofo”: “'Non c'è conquista più grande della conquista di se stesso'. Quando si conquista se stessi, tutto il resto è più facile”, ha commentato.
“È un lavoro da svolgere tutti i giorni. Io sono una persona molto debole, ed è per questo che ho una disciplina spirituale, perché se mi togli la mia disciplina spirituale, se mi togli Dio dal centro della vita collasso in due minuti, non ce la faccio. Vivo inoltre in un ambiente pieno di tentazioni (…), se non ho questa disciplina spirituale quotidiana, se non vado alla palestra dell'anima per condurre una vita virtuosa, non ce la faccio, è impossibile, impossibile”.
https://www.dropbox.com/s/nbk60catijrxnka/Verastegui.mp4?dl=0
“Spesso la società ci dice che se non raggiungiamo la cima di una montagna e non siamo qualcuno, se non abbiamo successo, allora siamo dei falliti”; “ciò che credevo mi avrebbe reso felice, che mi avrebbe dato pace, che mi avrebbe reso un uomo completo si è rivelato una menzogna; stavo inseguendo una menzogna”. Da questa consapevolezza è nato il desiderio di dare vita a un diverso tipo di cinema capace di cancellare l’immagine negativa dei latini che Hollywood “si è impegnata a perpetuare dagli anni ’40 fino a oggi”. “Ho fatto una promessa a Dio, che non avrei mai più lavorato a un progetto che offendesse la mia fede, la mia famiglia o la mia comunità latina”, ha confessato.E’ nata così l’idea di creare una rete di produzione chiamata “Metanoia Films”, che come spiega Verástegui ha l’obiettivo di “produrre pellicole che abbiano il potenziale non solo di intrattenere il pubblico, ma anche di fare la differenza nella nostra società, elevando, sanando e rispettando la dignità dell’essere umano”. “Pellicole che tocchino il cuore del pubblico ed elevino l’intelletto verso ciò che è buono, bello e vero, verso l’eccellenza”, ha aggiunto. “Ho proposto io il nome Metanoia Films al mio gruppo, perché è quello che ho sperimentato io, una metanoia. La parola metanoia in greco significa conversione”. Verástegui ha confessato di aver pensato a un certo punto di abbandonare Hollywood per fare il missionario “per capire cosa Dio volesse da me, dalla mia vita” e “scuotermi di dosso quella polvere che avevo sull’anima dopo tanti anni di vita mondana”. “Ho venduto tutto, ma prima di andare nella jungla un mio amico sacerdote, padre Juan Rivas, mi ha consigliato di non partire, chiedendomi di donare quei due anni che volevo vivere da missionario in Amazzonia a Hollywood, perché mi diceva che anche Hollywood era una jungla”.“Mi ha detto: devi restare qui, è qui che Dio ti ha toccato, è qui che Dio ti ha aperto gli occhi e non sei solo perché Dio più uno è un esercito, e Hollywood non appartiene agli ‘Studios’, ma a Dio. Dobbiamo recuperarla”. “Così sono rimasto – ha raccontato – e alcuni anni dopo abbiamo creato questa casa di produzione, la Metanoia Films. E il primo frutto di questo impegno e di questa promessa si chiama Bella (www.bellathemovie.com).

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