san Paolo

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D’improvviso lo avvolse una luce dal cielo (At 9,3)

lunedì 18 ottobre 2010

Nuovi Orizzonti del mistero pasquale

Molte cose sono state predette dai profeti riguardanti
il mistero della Pasqua, che è Cristo,
"al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen"(Gal 1, 5).

Egli scese dai cieli sulla terra per l'umanità sofferente;
si rivestì della nostra umanità nel grembo della Vergine e nacque come uomo.


Prese su di sé le sofferenze dell'uomo sofferente
attraverso il corpo soggetto alla sofferenza,
e distrusse le passioni della carne.


Con lo Spirito immortale distrusse la morte omicida.


Egli infatti fu condotto e ucciso dai suoi carnefici come un agnello,
ci liberò dal modo di vivere del mondo come dall'Egitto,
e ci salvò dalla schiavitù del demonio come dalla mano del faraone.


Contrassegnò le nostre anime con il proprio Spirito
e le membra del nostro corpo con il suo sangue.


Egli è colui che coprì di confusione la morte
e gettò nel pianto il diavolocome Mosè il faraone.


Egli è colui che percosse l'iniquità e l'ingiustizia,
come Mosè condannò alla sterilità l'Egitto.


Egli ci trasse 
dalla schiavitù alla libertà,
dalle tenebre alla luce,
dalla morte alla vita, 
dalla tirannia al regno eterno.


Ha fatto di noi un sacerdozio nuovo e un popolo eletto per sempre. Egli è la Pasqua della nostra salvezza.


Egli è colui che prese su di sé le sofferenze di tutti.
Egli fu ucciso in Abele,
e in Isacco fu legato.
Andò pellegrinando in Giacobbe,
e in Giuseppe fu venduto.
Fu esposto sulle acque in Mosè,
e nell'agnello fu sgozzato.
Fu perseguitato in Davide,
e nei profeti fu disonorato.


Egli è colui che si incarnò nel seno della Vergine, 
fu appeso alla croce, fu sepolto nella terra e, risorgendo dai morti, salì alle altezze dei cieli.


Egli è l'agnello che non apre bocca, l'agnello ucciso, nato da Maria, agnella senza macchia.
Egli fu preso dal gregge, condotto all'uccisione, immolato verso sera, sepolto nella notte. 
Sulla croce non gli fu spezzato alcun osso 
e sotto terra non fu soggetto alla decomposizione.
Egli risuscitò dai morti
e fece risorgere l'umanità dal profondo del sepolcro.


Dall' Omelia sulla Pasqua di Melitone di Sardi


Amici carissimi, 
oggi ho voluto inserire questo magnifico, antichissimo testo che ci fa entrare così profondamente nel mistero della Pasqua, per ricordarci che è questa soprattutto la fonte del nostro amore, della nostra vita sempre di nuovo redenta, trasformata, risorta. 


Un po' perché non vorrei aver focalizzato troppo sul Giudizio finale e sul timore o la speranza del futuro, su cui è importante riflettere, ma da cui non può certo nascere la carità che dovrebbe contraddistinguere un cristiano e dunque anche la nostra stessa salvezza: queste ultime possono nascere infatti
solo dall'esperienza personale dell'amore di Cristo manifestatosi nel mistero pasquale e dunque rivivendo intimamente uniti con lui il passaggio dalla morte alla risurrezione.


Ma devo dire che questa celebre omelia mi è venuta in mente anche sabato sera alla Stazione Termini, perché sono andato a vedere quello che combinano
i ragazzi di Chiara Amirante, 
la fondatrice di 


Credo infatti che bisogna il più possibile cercare di sperimentare da vicino le meraviglie che sta operando Dio in questa generazione, e sono come sempre davvero grandi miracoli, perché sennò ti resta solo l'immagine desolante che ti propinano i vari media e non fai altro che chiederti: ma perché mai oggi non ci sono più i miracoli di un tempo?

Quindi mi sono fatto coraggio, non essendo certo un luogo altamente raccomandabile a certe ore, e ho visto alternarsi a una divertente quanto movimentata animazione delle testimonianze di gente tosta, cui si legge in faccia ancor prima che parlino, che hanno vissuto e stanno vivendo sulla loro pelle una esperienza molto concreta di morte e risurrezione. Vediamo di cosa si tratta:


La Storia

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1991 inizia l’avventura di Chiara nel mondo della strada...
Ho sempre cercato, come penso faccia ogni persona, qualcosa capace di dare un senso profondo alla mia esistenza. Mi dicevo: ho una vita sola, voglio spenderla per qualcosa di grande! Cercavo la pace, la libertà, la sorgente capace di dissetare il mio cuore sempre inquieto, cercavo la gioia ed una frase del Vangelo mi ha raggiunto come una folgorazione:...
Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti rimarrete nel mio Amore… Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato, nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,9-12).
Chiara incontra il Santo Padre Giovanni Paolo IIE’ stata per me una incredibile scoperta, una rivelazione, una vera folgorazione e davvero sperimentavo che più ce la mettevo tutta per amare con l’amore che Gesù ci insegna più il mio cuore era traboccante di gioia; una gioia che resisteva anche alle prove più terribili della vita.
A 21 anni ho avuto una terribile malattia che mi causava dolori atroci in tutto il corpo che nessun antidolorifico riusciva a calmare. Anche gli occhi eranostati duramente colpiti, avevo già perso otto decimi di vista e, trattandosi di una malattia cronica incurabile con interessamento della retina, i medici mi avevano detto che nel tempo sarei certamente diventata cieca. E’ stata una prova dolorosissima durata un lungo periodo, ma anche in una situazione così drammatica ho sperimentato la pienezza della gioia che Cristo ci dona tanto da sentire il prepotente desiderio di vivere il resto dei miei giorni per portare, testimoniare questa gioia proprio ai più disperati, andare di notte alla Stazione Termini e nelle zone più ‘calde’ della città ad incontrare giovani nella devianza con problemi di droga, alcool, aids, prostituzione, carcere, emarginazione. Mi rendevo conto che per una ragazza giovane era particolarmente pericoloso andare di notte in strada e le mie condizioni fisiche non me lo avrebbero permesso. Così ho fatto una semplice preghiera:
Signore, se questo desiderio così folle di andare di notte in strada sei tu a mettermelo nel cuore, mettimi tu nelle condizioni di poterlo realizzare! A te niente è impossibile! Io desidero solo la tua volontà!.
La risposta è stata immediata e al di là di ogni mia immaginazione. La mattina dopo, quando sono andata in ospedale per le iniezioni dentro gli occhi che dovevo fare di frequente, mi arriva l’incredibile notizia dal primario (chiamato appunto per accertare quanto di inspiegabile mi era successo):
Chiara noi siamo senza parole, sei completamente guarita! Per chi non crede è un mistero, per chi crede è una grazia straordinaria: la tua malattia è completamente ed inspiegabilmente sparita!
Io, la spiegazione ce l’avevo, eccome! Era la risposta del Signore alla mia semplice preghiera della sera prima… e lui aveva risposto come solo Dio può fare.
La mia cartella clinica era stata studiata dai più grandi luminari di Europa e anche degli Stati Uniti: tutti erano stati concordi nell’affermare che non c’era alcuna possibilità di guarigione. Senza dubbio sarei diventata cieca, era solo questione di tempo! Di fatto dalla sera alla mattina ero passata da meno otto decimi di vista ad una vista superiore alla norma: più undici decimi. Davvero incredibile!
La prima casa di accoglienza a Trigoria (Roma)Ho così iniziato a recarmi di notte in stradaspinta da un semplice desiderio: condividere la gioia dell’incontro con Cristo Risorto proprio con quei fratelli che erano più disperati.
Non immaginavo davvero di incontrare un popolo così sterminato di giovani soli, emarginati, sfregiati nella profondità del cuore e della dignità, vittime dei terribili tentacoli di piovre infernali e della più infame delle schiavitù. Quante ragazze vendute come schiave e costrette a svendere il loro corpo a gente senza scrupoli. Quanti giovani distrutti, imprigionati dall’illusione di un paradiso artificiale che ha ucciso loro l’anima. Quante grida silenziose e lancinanti mai ascoltate da nessuno; quanta disperazione, rabbia, violenza, devianza, criminalità… ma quanta incredibile sete di amore, di Dio proprio là, nella profondità delle tenebre degli inferi della strada.
Ho provato con un certo timore e tremore ad entrare in punta di piedi nelle storie delle persone che abitavano le zone più ‘calde’ della città e subito sono rimasta impressionata dalla sete di ascolto, di verità, di pace, di amore di … Dio, proprio in mezzo a quell’inferno. Tanti dei cosiddetti ‘criminali’, alcuni con fedine penali davvero impressionanti, non erano di fatto persone cattive, ma persone non amate; ragazzi con una grande sensibilità ma con il cuore impietrito dalle troppe violenze subite. Altri erano giovani arrivati da paesi più poveri pieni di buoni propositi e aspirazioni, ma ben presto catturati dalle reti della criminalità organizzatache non perdona. Altri ancora, bravi ragazzi di buona famiglia (alcuni li avevo conosciuti in precedenza) ammaliati dalle seducenti proposte del mondo (piacere, denaro, successo, apparire) e scivolati poi in una profonda insoddisfazione, solitudine, nausea sottile senza più riuscire a trovare risposte... ragazzi con un grande vuoto nel cuore che avevano tentato di colmarlo con lo sballo, la trasgressione, le sostanze stupefacenti.
Molti di loro, sorpresi dalla presenza di una ragazza di notte in zone così pericolose, dopo aver condiviso con me qualcosa della loro storia piena di sofferenza e spesso di disperazione, mi dicevano:
Ora però raccontaci qualcosa di te. Che ci fa una ragazza come te qui in mezzo a noi? Non ti rendi conto di quanto è pericoloso? Possibile che metti a rischio la tua vita per persone che neanche conosci? Ma chi te lo fa fare?…
Con tanta semplicità condividevo anch’io qualcosa della mia storia e di come l’incontro con Cristo Risorto avesse sconvolto la mia esistenza: in Gesù avevo finalmente trovato la Verità che ci rende liberi, la Vita in abbondanza, la Via per raggiungere quella pienezza di gioia e di pace a cui il mio cuore anelava. La reazione era quasi sempre di sorpresa, curiosità e di incredibile apertura:
Se la gioia che vediamo nel tuo sguardo viene davvero da Gesù e se è Lui che ti spinge a rischiare la tua vita per noi, parlaci un po’ di ‘sto Gesù!
I lcardinal Tonini visita la prima comunità di Trigoriaed iniziavano a bombardarmi di domande. Il più delle volte questi incontri si concludevano con una richiesta accorata:
Portaci via da questo inferno della strada. Vogliamo conoscere anche noi questo Gesù che ha cambiato la tua vita!
[...]

La mission

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La Mission
La Comunità Nuovi Orizzonti si pone l’obiettivo di intervenire in tutti gli ambiti del disagio sociale: per questo realizza azioni di solidarietà a sostegno di chi vive situazioni di grave difficoltà; svolge la sua attività avendo presenti tutte le realtà di emarginazione sociale, in modo particolare del mondo giovanile; per esso propone specifici interventi innovativi e un proprio programma di ricostruzione integrale della persona che unisce la dimensione psicologica a quella spirituale e umana.
Inoltre propone i valori della solidarietà, della condivisione, della cooperazione e della spiritualità come elementi essenziali per una piena realizzazione della persona.





Opere e progetti

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Centri di Accoglienza, Formazione, Orientamento = 139

Centri_Accoglienza
  • 29 Centri di accoglienza residenziale per persone in situazione di grave disagio.
  • 29 Centri residenziali di formazione al volontariato internazionale.
  • 54 Famiglie aperte all’accoglienza.
  • 27 Centri di ascolto e telefoni in aiuto, grazie ai quali sono sostenute annualmente circa 100.000 persone.

Centri di Servizio = 92





Le comunità di accoglienza ospitano giovani e adulti - maschi e femmine - che vivono diverse situazioni di disagio legate a dipendenze di vario genere: droghe, alcol, sesso, gioco, internet, disturbi del comportamento alimentare, ecc.
Caratteristica peculiare della comunità di accoglienza è quella di essere una grande famiglia aperta a tutti coloro che desiderano fare un’esperienza di vita rinnovata dall’amore. Tutti - operatori, responsabili, ragazzi accolti dalla strada, giovani in discernimento vocazionale - si impegnano a crescere nell’arte di amare, sostenuti da un programma formativo di conoscenza di sè e di guarigione interiore, nella consapevolezza che ciascuno può essere un dono per l’altro.
Le comunità si occupano inoltre del lavoro di strada e di numerose altre attività quali: telefono in aiuto, servizio di segretariato sociale, colloqui di sostegno ed orientamento, incontri di prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole, corsi di formazione umana, formazione alla prevenzione - animazione, attività artistico-ricreative, gruppi di spiritualità, missioni di strada.

Le Famiglie aperte all’Accoglienza sono coppie di sposi che si impegnano ad essere aperte all'accoglienza defamiglie_loretoi piccoli e dei poveri secondo il carisma della Comunità e ad avere come modello di vita la Sacra Famiglia di Nazareth.


Le famiglie aperte all’accoglienza vogliono essere piccoli fari di luce per le tante famiglie imprigionate nelle tenebre e piccole mani protese per aiutare ed accogliere figli e fratelli in condizioni di difficoltà materiale e spirituale.





Il lavoro di sensibilizzazione e di prevenzione che compiono i membri della Comunità porta inevitabilmente ad aprire centri di ascolto, punti di contatto, per le persone che sono già state incontrate. Moltissimi ragazzi raggiunti nei locali, nei punti di ritrovo e di divertimento notturni dove passano molte ore, toccati da un fugace contatto con qualche ragazzo delle comunità, chiedono di incontrare in modo più costante qualcuno con cui scambiare un confronto e attivare un’amicizia.
Spesso questi centri precedono l’apertura di una struttura di accoglienza e contemporaneamente continuano il loro servizio particolarmente utile in questo momento storico di forte insicurezza sociale. La loro collocazione è o all’interno ella struttura che ospita la comunità o in realtà parrocchiali o in edifici autonomi.
L’attività principale è proprio quella dell'ascolto delle persone che vi accedono: sono soprattutto giovani soli, emarginati, senza punti di riferimento, la cui necessità è quella di trovare qualcuno disposto ad ascoltarli nelle loro storie spesso dolorose o confuse.
Non vi sembra che quello che sta facendo Dio con questa 
piccola grande donna sia un qualcosa di strabiliante, di miracoloso


 Guardate  anche questo video!

Materiale tratto dal sito ufficiale http://www.nuoviorizzonti.org/

Sostenere Nuovi Orizzonti significa aiutare a trarre 
uomini dalla schiavitù alla libertà, dalle tenebre alla luce 
dalla morte alla vita. 
Significa partecipare a un'opera meravigliosa che si sta 
espandendo rapidamente nel mondo in un modo 
impressionante.
Significa dare un senso profondo alla propria esistenza,
spenderla per qualcosa di grande.
Se vuoi fare donazioni vai su 

Buone opere a tutti!
Roberto

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