san Paolo

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D’improvviso lo avvolse una luce dal cielo (At 9,3)

venerdì 27 febbraio 2015

Cattedrali senza autore


La splendida testimonianza 
di una "donna invisibile"

Nessuno conosce il nome dei costruttori delle grandi cattedrali.

Nicole Johnson spiega con talento e simpatia 

che in un modo simile il ruolo in apparenza "invisibile" di una madre di famiglia
in realtà è fondamentale per costruire grandi cose.

Quello che di grande si costruisce in un'intera vita, 
il più delle volte non è visibile agli occhi del mondo, 
ma lo è agli Occhi di Dio
 e questo gli dà a tutto un valore inestimabile.





Questo mi ha ricordato l'omelia di don Fabio Pieroni della prima domenica di Quaresima, che vi dono in lettura qui sotto a seguire:

22 febbraio 2015 – Prima domenica di Quaresima

Marco 1,12-15

Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto e vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
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 Gesù sta nel deserto perché satana, il suo e nostro nemico, gli si scateni contro e quindi ci possa essere rivelata qual è la sorgente di tutte le nostre sofferenze e di tutte le nostre angustie. Gesù dice: “Il tempo è compiuto! Il tempo è pieno! La vita che viviamo è bellissima, piena di cose grandi! Convertitevi, cioè cambiate mentalità, perché tante volte voi pensate tutto il contrario. Credete al vangelo!”. La parola vangelo significa “buona notizia”: c’è qualcosa di bello nella tua vita, la tua vita è molto importante!
La tua vita è bella: questo è il punto fondamentale che dovrebbe animare ogni nostro atto, ogni nostra giornata. La buona notizia è che la nostra vita è stata inventata dall’amore. Esiste l’amore, esiste qualcuno che ci ama, che ci ha chiamati alla vita e quando incontriamo questo amore ci accendiamo, diventiamo pieni di bellezza, di entusiasmo. 
Questo amore è la cosa più importante di tutte. Noi esistiamo perché siamo stati amati, e siamo amati. Ciascuno di voi ha fatto esperienze concrete di questo amore, perché  l’amore di Dio si incontra attraverso un cristiano, attraverso una persona. Qualcuno ci ha testimoniato, ha comunicato, ci ha fatto vedere, ha acceso in noi questo amore, e noi abbiamo creduto e siamo partiti, ci siamo emozionati, ci siamo commossi! 
Quell’incontro è stato importantissimo, ma noi facilmente lo perdiamo; è allora assolutamente importante recuperarlo durante la quaresima. Questo è il punto fondamentale della vita nostra, la buona notizia; questa esperienza è l’inizio di tutto, come il big-bang. Finalmente nasciamo, finalmente ci alziamo, smettiamo di strisciare, perché abbiamo creduto a qualcosa di grande. E’ apparsa finalmente la nostra vera fisionomia, ci siamo buttati in una serie di iniziative che abbiamo creduto potessero realizzarsi. Anche io mi sono buttato: “Voglio fare qualcosa di bello!”  mi sono detto.  Ho creduto che questo amore non solamente esiste, non solamente mi può rianimare, ma che questo amore, che è Dio, si può realizzare. Vale la pena tradurlo in pratica, attraverso delle iniziative, attraverso delle relazioni, attraverso dei combattimenti. 
Questo mi ha motivato, continua a motivarmi, e qualsiasi persona che sia animata dall’amore si rende conto che non può stare con le mani in mano, ma avverte tutto il compito, tutta la bellezza di voler tradurre questa realtà in pratica. Quello che tu fai animato dall’amore, anche le cose più nascoste, se praticato a questa maniera, salva il mondo. Tutto quello che stai facendo, anche le cose considerate ridicole agli occhi degli altri, sono oro, sono il tesoro  del mondo, quindi tu spenditi, vai avanti! Questo è il punto fondamentale.
Quindi primo punto: esiste l’amore. Secondo punto: questo amore si può praticare. Terzo punto:  praticare l’amore è la cosa più utile del mondo.
Ebbene, su questa  realtà del vangelo c’è satana. Satana è una parola aramaica che vuole dire “colui che punta il dito”, colui che ti dice: questa è una sciocchezza! Questo è inutile! L’amore è un’illusione! Praticarlo è impossibile, perché gli altri ti ignorano. Sei un illuso! Gesù è andato nel deserto? E’ un pazzo! E’ un impostore che sta insegnando  alle persone a vivere una fregatura! Chiuditi in te stesso, fatti gli affari tuoi! E anzi, ti dico una cosa, la vita è la cosa peggiore che ti possa essere capitata!
Quante volte noi pensiamo così…  Quante volte diciamo: ho telefonato a quella persona e non mi risponde, allora ce l’ha con me! Altro che amore! Io faccio parte di un gruppo in parrocchia, ma nessuno mi si fila… sto perdendo il mio tempo…  Nasce dentro di te una contestazione alla buona notizia, non ci sono buone notizie, la tua vita è caratterizzata da questa immagine del deserto in cui non c’è niente, in cui si perde tutto, in cui tutto è inutile.
Questa mattina però Cristo ti dice: tu hai bisogno di questo meraviglioso segno, di cui abbiamo ascoltato nella prima lettura: l’arcobaleno. L’arcobaleno è questa cifra che dobbiamo costantemente riprendere davanti ai nostri occhi per perseverare in questa direzione in cui la buona notizia ci ha lanciati. L’arcobaleno è l’Eucaristia. Ogni Eucaristia ti conferma che la buona notizia è vera, ogni Eucaristia ti incoraggia contro il nulla che sembra che ti possa distruggere. 
Nell’Apocalisse si dice che quando ad un certo punto la Chiesa sta in difficoltà, deve celebrare l’Eucaristia, e appare un arcobaleno di colore smeraldo; dentro questo arcobaleno appare un trono, e su questo trono c’è Dio Padre che mostra suo figlio come un agnello, e si dice: “Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù lingua, popolo e nazione e li hai costituiti un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra” (Ap 5,9-10).  C’è una grande esultanza nell’assemblea del cielo: “L’Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione”; stanno dicendo: Tutto quello che noi abbiamo creduto è vero! Tutto quello che noi abbiamo realizzato è stato possibile attraverso il tuo aiuto. Tutto quello che noi  abbiamo realizzato è stata la cosa più utile del mondo. Ogni Eucaristia è questa conferma, questa vittoria che noi vedremo un giorno in cielo.
Mentre noi camminiamo, però, c’è satana che ci accompagna. Sta sempre lì, accanto a ciascuno di noi, e allora dobbiamo assolutamente tenere ferma questa direzione nella quale questa mattina Dio ci conferma, dicendoci: devi credere a questa buona notizia, questa è la cosa importante! Quello che tu hai creduto non è un’illusione, non è una stupidaggine. Giocati in questo, contestando tutte quelle realtà, tutti quei pensieri che ti vogliono ridicolizzare, che vogliono relativizzare tutto quello che tu stai investendo in questa direzione. Questo è quello che rimarrà! Questo farà felici gli altri! Questo è quello che lascerai della tua vita. Oggi, nella prima domenica di quaresima, il Signore ci è accanto e ci incoraggia: “Guarda, io ci sono stato nel  deserto, si passa! Tutto quello che rimane è ciò che è stato vissuto nell’amore! Io ti vengo a prendere, e camminiamo insieme! Io ci sono stato, tutto quello che ti dico è verità!”.
 L’arcobaleno, segno della vittoria sulla tempesta, ci dice che tutte le obiezioni del demonio sono state vinte dall’agnello immolato. Cerchiamo di fare nostra questa parola, dobbiamo combattere passando dalla visione della tempesta alla visione dell’arcobaleno. L’Eucaristia è questo arcobaleno in cui veniamo confermati ed incoraggiati.


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